2007/08/25

ricapitolando...

25 agosto 2007

Stamattina alle otto nevica. E' Carola ad accorgesene.
"E il "recorrido" per le bodegas di Maipu'?" Va bhe, si fara' sotto la neve, peggio se dovevamo lavorare!
Oggi e' sabato e alle nove abbiamo l'appuntamento per fare il giro che l'anno scorso non siamo riusciti a fare. Domani sara' riposo totale. Lunedi' si ricomincia.
Spero che il tempo sia bello, i primi due giorni di lavoro siamo stati fortunati, ma gia' ieri la pioggia ci ha un po' bloccati. A dire il vero piu' che la pioggia a bloccarci sono stati i consueti ritardi. Sono arrivati i tubi di ferro, ma mancano le abrasadera. Ci sono i cartoni e il tetrapak, ma mancano le forbici per aprire le scatole e lavarle...
Ma andiamo con ordine. Ci eravamo lasciati al primo giorno...
Anche se stiamo a testa in giu' anche qui dopo il martedi' viene il mercoledi' e come previsto lavoriamo fuori, nella piazza dove sara' montata la struttura finale.
Pensavamo di avere gia' le barre di ferro e pensavamo sarebbe stato necessario dividersi tra la Civit, per fare i buchi nei tubi e il Polideportivo, per decidere la forma della copertura. Invece, i tubi di ferro non ci sono e la mancanza delle solite embrasadera non ci permettono di costruire triangoli sufficienti a crere una base di riferimento.
Ci dividiamo in due gruppi: uno lavora con le canne gia' montate a triangolo il giorno prima, l'altro con le aste di legno.
I ragazzi fanno i buchi e giuntano i triangoli con i bulloni. Sono molto veloci e precisi e, come tutti i ragazzi della loro eta', impazienti!
Man mano che finiscono di bucare e imbullonare le aste per formare i triangoli di base io ed Elisabetta cerchiamo di capire come i singoli elementi si possono montare fra di loro. Non e' molto semplice, la sezione quadrata dei bastoni non ci consente lo stesso gioco che ci danno le canne di bamboo.
La struttura e' molto piu' rigida, curva solo in una direzione. Facciamo varie prove, intanto gli altri vanno avanti con le canne di bamboo.
Lavorano per terra e non in alzato come abbiamo fatto ieri. In questo modo riescono a gestire meglio la sequenza di montaggio. In alzato tendi ad essere tu a dare una forma e monti i triangoli in modo disordinato pur di vedere l'immagine che ti crei. Per terra non vedi subito la possibile curvatura, per ottenerla sei costretto a darti una regola e piano piano sono i triangoli stessi che ti suggeriscono la curvatura a loro piu' comoda .
A fine giornata due decisioni importanti.
I triangoli di legno non possono essere montati solo fra di loro, ma devono essere legati alle canne di bamboo. Cosi' mitighiamo i due comportamenti: l'uno troppo rigido, l'altro troppo malleabile.
Seconda decisione.
Per tenere sotto controllo la curvatura nelle varie direzioni e' necessario procedere un po' sul pavimento e un po' in alzato. Per terra osservi il comportamento dei triangoli, in alzato raddrizzi il tiro!
A sera siamo stanchi (anche se io ero piu' stanca ieri, sara' stata l'emozione del primo giorno).
I ragazzi delle scuole sono tristi. Domani non si lavora . Le ragazze hanno la gita organizzata dalla facolta' di Architettura (ricordate quella del deserto, a san jose', etc etc?). Io e pier giorgio lavoreremo a casa alle tavole finali. I ragazzi dovranno andare a scuola!
E infatti il giono dopo alle 8.30 siamo a Mendoza, di fronte l'universita'. Ci sono Carlos Pier Giorgio e Dora. Le Chicas italiane, ormai diventate famose con questo nome, vanno per il recorrido di Mendoza. Io e Pier giorgio organizziamo le tavole e i testi per la pubblicaziuone finale. Finiamo tardi, alle sette di sera abbiamo un incontro all'universita' per decidere ancora delle cose. La notte aspettiamo tutti il vento sonda. Ricordate?Quel vento caldo che fa venire il mal di testa e il freddo il giorno dopo!
E infatti...
La mattina, le nuvole sono arrabiate nere! E' freddo e piovigina.
Quando arriviamo al polideportivo la prima sorpresa della giornata.
Per lavorare ci dobbiamo spostare, piove. Ma dove? C'e' una qualche manifestazione per cui il locale dove mangiamo e' occupato, cosi' come il quinchio che ci avevano promesso. Mentre cerco qualcuno per decidere dove possiamo lavorare vedo che il cartone e il tetrapak e' arrivato. Mmmm. Non doveva essere cartone e tetrapak di scarto? Quello scartato dai ritagli per creare le scatole? Invece, sorpresa: sono gli stessi imballi compressi che abbiamo visto alla planta de reciclajo. Sono sudici, rovinati, e le scatole compresse. Sono soddisfatta della mia reazione. Le guardo, dopo un primo spaesamento penso che si possano utilizzare cosi' come sono: del cartone prenderemo le parti migliori e creremo delle scaglie; il tetrapak lo utilizziamo cosi' com'e' mettendolo anche lui a scaglie. Bene, anche questo possiamo gestirlo. Il custode risolve il problema degli spazi, e pier giorgio va in ferramenta a richiedere altro materiale.
Comincia anche questa giornata di lavoro.
Una prima prova con il tetrapak ci convince che le scatole vanno aperte: i ragazzi cominciano ad aprire le scatole e a lavarle. Mancano le forbici, per momento si arrangiano con coltelli e taglierini.
Arrivano i tubi di ferro: altri ragazzi vanno a fare i buchi.
Un terzo gruppo comincia con un altro modulo di canne.
Fino a pranzo abbiamo da lavorare, ma poi di nuovo finiscono le scorte. Il freddo e la pioggia ci bloccano definitivamente. Tutto rallenta, anche l'umore. A fine gironata abbiamo i primi triangoli di ferro (che eleganza !) e le embrasadera per poter lavorare il lunedi'.
Oggi e' sabato e Julia mi ha appena avvertita che le previsioni metereologiche sono buone...
per martedi' dobbiamo avere qualcosa di concreto sotto le mani!

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